Il vice-premier preme per la nazionalizzazione della gestione della rete autostradale,
il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti non si sbilancia.A seguito delle discussioni legate al crollo del Ponte Morandi a Genova, il governo torna a considerare la possibilità di nazionalizzare la gestione delle autostrade; questa opzione, secondo quanto affermato dal vice-premier Luigi Di Maio su Repubblica, consentirebbe di ridurre i pedaggi e, parallelamente, di investirne il ricavato nella manutenzione di infrastrutture pubbliche.

Le parole di Di Maio hanno provocato un ribasso dei titoli di Atlantia, la società di proprietà della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l’Italia, il cui Amministratore Delegato, tuttavia, ha prontamente tranquillizzato gli investitori, ricordando che la rescissione anticipata da parte del governo comporterebbe il pagamento di un rimborso alla società.
Il vice- premier ha specificato che la ricostruzione dovrà essere finanziata da Autostrade per l’Italia, ma che dovrà essere messa in atto da Fincantieri, evitando gare al ribasso a discapito della sicurezza dell’infrastruttura.
Concorda sull’affidamento diretto a Fincantieri il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli, il quale, davanti alla commissione Ambiente della Camera, ha parlato del “decretone” per Genova, affermando che lo stesso comprenderà anche importanti misure di sostegno alle famiglie colpite per il pagamento dei mutui in essere e alle imprese.
Toninelli non si sbilancia sulla questione della nazionalizzazione della gestione della rete autostradale, ma sottolinea che d’ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire una parte degli introiti nell’ammodernamento e nella manutenzione delle infrastrutture ricevute in concessione.