Rischi della Flat Tax per i lavoratori autonomi
I commercialisti mettono in guardia il governo sui rischi legati alla flat tax autonomi al 15%L’ipotesi di flat tax allo studio del Governo prevede, al momento, l’estensione della tassa al 15% per i possessori di partita IVA che guadagnano fino a 65mila € all’anno, più un ulteriore 5% per la fascia compresa tra i 65mila e i 100mila.
L’innalzamento del regime dei minimi, tuttavia, ha suscitato critiche da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, il cui presidente, Massimo Miani, ha evidenziato i rischi distorsivi legati a tale prospettiva, dovuti soprattutto al fatto che il regime forfettario al 15% era stato pensato per i contribuenti medio-piccoli.

Così facendo, si disincentiverebbero le aggregazioni tra imprese, che troverebbero più conveniente restare in proprio, e si renderebbe il tessuto imprenditoriale estremamente frammentato.
Le critiche dei commercialisti si appuntano anche sulla riduzione della prima aliquota IRPEF, che produrrebbe un risparmio fiscale di 12,5 euro al mese per i 22 milioni di contribuenti che dichiarano un reddito superiore a 15mila euro, e di 7,3 euro al mese per gli 8,8 milioni di contribuenti che dichiarano meno di 15mila euro; i benefici della misura non sarebbero sufficienti per coprirne i costi.
In definitiva, il Consiglio Nazionale ha espresso apprezzamento per l’attenzione dedicata al tema del prelievo fiscale sul lavoro autonomo, finora trascurato dagli interventi rivolti al lavoro dipendente e alla media e grande impresa, ma ha parallelamente suggerito di cercare una soluzione, più che nella flat tax autonomi al 15%, in una rimodulazione dell’IRPEF.